Oggi sveglia alle 6 stile Kill Bill. La radio svizzera mi cerca perché hanno scoperto che sono tornato a Managua. Ciao sono Silvia, mi dice la signora radio, che ti pensavi che non ti trovavo? Non scappi sai? Ok ok ci ho provato, va bene. come volete voi. Faccio tutto quello che volete ma lasciate stare i miei figli vi prego!
Ero appena sveglio, stavo sognando di essere un uomolupo con 6 figli vampiri in fasce. Ste cazzo di banane fritte hanno effetti psicotropi sconosciuti.
No, allora guarda facci una copertura e raccontaci come sono gli spari dell’esercito che cercherà di uccidere Zelaya e tutti voi che gli andate appresso. Ok capa. sarà fatto, in nome del franco svizzero e dell’antica amicizia millenaria che lega i nostri popoli.
Poi mi ributto dentro il cuscino, cacciando formiche che mi camminano addosso e zanzare obese del mio sangue. Squilla di nuovo il telefono. Dice, senti ho dato il tuo numero a quelli di Radio Rai. Dice che ti chiamano.
A me? Radio Rai? Ma che non lo sanno che io lavoro solo per media stranieri e quelli italiani li schifo? Forse sono venuti a sapere che sono l’unico giornalista italiano che accompagnerà Zelaya a cavallo col sombrero nel suo ultimo viaggio suicida? E si svegliano ora? Cazzo ci deve essere qualcosa che non va se in italia si parla di questo golpe de estado militar. Noi non siamo mica come quegli sciocchi della ARD, la radio più grande del mondo, tedesca, per la quale faccio delle corrispondenze, che seguono tutto quello che succede in giro. Noi in Italia siamo furbi, scriviamo solo di cose serie. Cristo.
Per esempio oggi leggo su Repubblica che “Il sito Onebag.com è dedicato all’arte di viaggiare con poco peso e senza portarsi dietro cose inutili. Dal vestiario agli apparecchi elettrici”. Speravo anche in un bel reportage sui luoghi del risotto… queste sono le storie che vanno raccontate, altro che le vicende di repubbliche bananere golpiste.
Tra tre ore partiamo con un taxi sfonnato in direzione Estelí con la seguente formazione: Amalia, giornalista nicaraguense, Fabiano, giornalista brasiliano, e il sottoscritto. Ci siamo comprati baffi posticci, sombreros e stivali. Cerchiamo di immedesimarci nel ruolo di scudi umani per proteggere l’incolumità di Mel. Venceremos!
Per completezza dell’informazione 3 minuti dopo che mi ha chiamato la Rai è caduto per terra il mio cellulare e si è nebulizzato in frammenti infiniti. Che vorrà dì? Che m’hanno fatto un buono?
p.s. per pura casualità l’albergo in cui ho dormito stanotte a Managua si chiama Don Quijote. Sono sconcertato.